
03 Mag Spiegare giustificarsi, una sostanziale differenza
Spiegare giustificarsi facciamo distinzioni
Spiegare giustificarsi! Lavorando con numerosi manager mi capita spesso di dover chiarire un tipico fraintendimento comunicativo e relazionale:
Spiegare (un progetto, una scelta lavorativa, determinate priorità o l’impossibilità di venire incontro ai desiderata dei collaboratori) NON significa giustificarsi (dimostrare di essere nel giusto, specificare la “giustezza” delle proprie decisioni).
Prendiamo le definizioni da vocabolario (Treccani):
Giustificarsi: L’atto, il fatto di giustificare (nel senso sia di dimostrare sia di riconoscere giusto), di giustificare, d’essere giustificato
Spiegare: Far capire, chiarire, rendere chiaro e intelligibile qualcosa di oscuro e di difficile comprensione
Due concetti diversi, il primo dei quali può minare la propria leadership, il secondo rende più virtuosa la relazione.

Spiegare porta la relazione su un piano di rispetto
A mio figlio (di un anno e mezzo) non spiego perché è pericoloso avvicinarsi al forno acceso o alle pentole sul fuoco. Semplicemente metto in atto azioni che impediscano al bambino di farsi male. Anche se gli spiegassi che si può ustionare non comprenderebbe perché non ha esperienza (una buona idea è avvicinarlo alle fonti di calore e fargli sentire, in sicurezza, quanto sale la temperatura).
In ambiente lavorativo a chi piace essere trattato come un bambino?
Credo a nessuno, non a te e nemmeno ai tuoi collaboratori.
“Si fa così perché lo dico io!” (perché ho esperienza… l’ho già vissuto… sono il capo) frasi di questo tipo sminuiscono l’interlocutore riducendolo allo stato di un bambino davanti al “grande saggio” che ha tutte le risposte (e le tiene per sé). Dal non giustificarsi a non spiegare nulla il passo è breve.
Che tipo di relazioni costruirai nel tempo con un atteggiamento di questo tipo?
Giustificarsi mina la tua leadership, spiegare nutre la relazione
È vero che giustificarsi (soprattutto quando lo si fa di propria spontanea volontà in ogni occasione) mina la tua leadership, ma spiegare è tutta un’altra faccenda.
Forse il collaboratore non ha compreso i vantaggi del progetto o l’importanza di un cambiamento, molto probabilmente non ha la tua visione o esperienza. Soprattutto al giorno d’oggi, le persone non sono più disposte a impegnarsi per obiettivi e finalità nebulose. La motivazione nasce anche dalla percezione di uno scopo, dalla chiarezza del traguardo e dei vantaggi a raggiungerlo.
Avere un capo che si prende del tempo per chiarire, approfondire, dirimere i dubbi fa sentire i tuoi collaboratori delle persone (e non dei bambini capricciosi che devono solo stare zitti ed eseguire gli ordini), si sentiranno riconosciuti e rispettati, ne guadagnerà la vostra relazione e la tua autorevolezza.
Se ancora spiegare per te equivale a giustificarsi… cambia comunicazione
Puoi utilizzare una comunicazione diversa evitando la parola spiegazione (se ancora per te è un sinonimo di spiegarsi) ad esempio: chiarire il concetto… definire precisamente i passi da compiere… consapevolizzare i vantaggi… valutare i rischi… considerare le opportunità…
Trova la comunicazione che più ritieni utile, ma spendi tempo a disinnescare i dubbi e le perplessità dei tuoi.
Mentre spieghi impari
Inoltre, l’atto di spiegare qualcosa, presuppone di rivedere mentalmente il percorso, rielaborare i passi compiuti (o che si intendono compiere) un importante passaggio per scoprire cose nuove e magari (se sei capace di trovare modi creativi per spiegare) notare aspetti che prima non avevi notato.
Giustificarsi sminuisce
Al contrario giustificarsi sminuisce te e la tua leadership (soprattutto se non richiesto) ogni volta che lo fai stai dicendo al tuo cervello che hai bisogno di dimostrare che sei nel giusto (e magari non ne sei così convinto) questo potrebbe fortemente minare la tua convinzione e renderti più difficoltoso condurre i tuoi collaboratori al successo.
Se mi segui da un po’ sai che ritengo che le persone NON si possono gestire (nel senso di fargli fare quello che vuoi quando vuoi), ma si possono costruire relazioni virtuose che facilitano il consenso. Puoi rinforzare la tua autorevolezza e facilitarti il compito di influenzare i tuoi collaboratori. Uno dei modi è prenderti tempo per spiegare i percorsi in cui saranno impegnati e i vantaggi a intraprendere una determinata strada piuttosto che un’altra. Al contempo chiarirai i passi da compiere e il loro ruolo nel più ampio progetto aziendale.
Per approfondimenti o prenotare un colloquio puoi scrivermi qui.
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