
09 Mar L’importanza del contatto
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L’importanza del contatto da neonati all’età matura
La cute è il nostro più grande organo sensoriale. Il tatto è il primo senso che acquisiamo insieme all’olfatto.
Il contatto pelle a pelle con i bambini favorisce lo sviluppo dell’area somatosensoriale del cervello, ottimizzando così lo sviluppo cognitivo, percettivo e sociale, nonché fisico.
L’importanza del contatto fisico si manifesta in tutto l’arco della vita umana, fino alla vecchiaia. I processi di attenzione e comunicazione subiscono un notevole miglioramento negli anziani che ricevono abbracci, carezze e che godono del contatto fisico espresso dai gesti affettuosi. Oltre a ciò, si sentono meno stanchi e accusano meno dolore alle articolazioni.
Tutti hanno bisogno di toccare ed essere toccati per comunicare affetto, aiutare, ricevere o dare conforto

Contatto e importanza nello scambio emotivo
In uno studio del professor Matthew Hertenstein psicologo della DePauw University, (Indiana) ha scoperto che il tatto ci consente persino di percepire le emozioni.
Lo studio (2009) ha coinvolto un gruppo di 248 persone che, una volta bendate, sono state accarezzate da alcuni sconosciuti per 5 secondi. Ebbene, il 75% dei soggetti è stato capace di rilevare preoccupazione, paura, tristezza, rabbia, simpatia o persino la felicità di chi le stava toccando.
Il contatto e lo sport
Persino gli atleti fanno uso del contatto (un tocco, una pacca sulla spalla, una carezza, un abbraccio) per sostenersi a vicenda in un momento emotivo intenso come una partita. Per darsi la carica quando l’entusiasmo cala. Per gioire insieme di un punto o della vittoria.
Sono momenti in cui serve qualcosa di più di una parola.
E funziona!

Il contatto e gli ormoni
L’importanza del contatto arriva fino a influenzare il sangue, intervenendo sul cervello e nel rilascio di specifici ormoni.
Questo tipo di contatto, definito in gergo «contatto affettuoso», non solo contribuisce ad abbassare pressione e battiti cardiaci, ma anche a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Allo stesso tempo un contatto positivo aumenta il rilascio di ossitocina e serotonina, gli ormoni dell’amore e della felicità, contrastando lo stress, la depressione e moderando il potenziale di aggressività.
L’importanza del contatto nella persuasione
Quando si percepisce una leggera e piacevole pressione sul braccio o sulla spalla, tale contatto viene immediatamente classificato come positivo, attivando la corrispondente regione cerebrale e le relative sensazioni positive.
Altri studi hanno dimostrato che se il cameriere ci sfiora brevemente il braccio durante il pasto, saremo più propensi a lasciare una mancia generosa.
Alla cassa del supermercato ci viene chiesto di far passare davanti qualcuno, accetteremo più di buon grado se la persona in questione ci aveva brevemente toccato in precedenza.
La prossima volta dunque che cercherai di persuadere qualcuno, non limitarti alle sole parole, ma utilizza anche il contatto: un gesto tangibile vale più di mille buone parole! E, tra l’altro, ricevere o trasmettere il contatto non fa differenza: entrambe le persone beneficiano degli effetti positivi.
Impariamo a gestire le relazioni di contatto nei primissimi mesi di vita, attraverso le interazioni con i genitori e le figure di riferimento. Con un counsellor puoi costruire percorsi mirati per incrementare l’importanza di questo aspetto
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