Che fine ha fatto Blockbuster? - Umberto Maggesi Consulente
16746
wp-singular,post-template-default,single,single-post,postid-16746,single-format-standard,wp-theme-bridge,bridge-core-2.0.9,cookies-not-set,qode-quick-links-1.0,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-19.6,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-6.1,vc_responsive
 

Che fine ha fatto Blockbuster?

Blockbuster

Che fine ha fatto Blockbuster?

Negli anni ’90 Blockbuster è leader mondiale nel noleggio di video e giochi

Forse ai giovanissimi di oggi questo marchio non dice nulla, ma per molte generazioni, compresa la mia, è stato un punto di riferimento per il noleggio di film (VHS prima e CD poi) e videogiochi.

Nel 1995 in America i Blockbuster sono 4800 ed esplodono a livello mondiale, mantenendosi leader del mercato fino ai primi anni 2000.

Oggi è rimasto un solo Blockbuster in Oregon

Velocemente la catena ha chiuso i negozi uno dopo l’altro (nel 2013, negli Stai Uniti, ne chiudono quasi 300).

Cosa è successo sono certo che lo hai immaginato immediatamente: le nuove tecnologie hanno cambiato il mondo dell’home entertainment. La Rete ha reso disponibili film, videogiochi con abbonamenti meno costosi e senza il fastidio di dover riportare il CD al negozio. Inoltre aprendo una scelta praticamente illimitata.

Cambiato il contesto, Blockbuster si è ritrovato obsoleto e poco appetibile

Il mercato non perdona chi rimane indietro. Valutare i cambiamenti sociali, le nuove tecnologie, le innovazioni, sono aspetti imprescindibili per chi vuole stare nel mercato.

Sempre più aziende si rivolgono a consulenti che le seguono e pianificano i cambiamenti che le aiuteranno a resistere.

Sempre più aziende chiedono ai propri manager d’individuare l’evoluzione del contesto e agire piani, nel medio e lungo termine, per farvi fronte.

Cosa poteva fare Blockbuster?

Visto le enormi risorse finanziarie e la capillarità dei suoi negozi, avrebbe potuto entrare nel home entertainment on line, magari creando una propria piattaforma e reindirizzando milioni di clienti fidelizzati sui contenuti online.

Milioni di clienti che sono andati da un’altra parte, decretando il fallimento del colosso nel 2013.

L'acqua è la migliore metafora dell'adattamento

Vedere un po’ avanti non significa avere la sfera di cristallo.

 

Un’obiezione che sento nel mio lavoro è sulle righe di: “Non ho mica la sfera di cristallo!”

Nessuno pretende che tu abbia poteri divinatori, ma valutare ciò che succede intorno e prendere contromisure veloci, non rientra nei poteri soprannaturali.

Inoltre, la strada si costruisce poco alla volta, con tentativi ed errori, provando e cambiando strada, tornando indietro e reinventando. Tutto vale, tranne l’immobilismo

Finora siamo andati alla grande così

Altra obiezione che mi fa scuotere la testa.

Che fino a ora quello che hai fatto è stato sufficiente a emergere e crearti una posizione di prestigio, non significa che sarà sufficiente anche in futuro.

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.”

Questa frase (erroneamente attribuita a Charles Darwin) chiarisce magnificamente il concetto. Aziende che si adattano, manager flessibili e attenti al cambiamento, professionisti che restano informati e vigili su tutto ciò che di nuovo viene sviluppato, saranno “specie” che sopravviveranno.

Il pensiero laterale, il cambiamento e la capacità di evolvere nelle proprie aspettative, visioni e credenze, sono tutte aree che puoi potenziare velocemente con un Mental Coach

Per approfondire l’argomento contattami qui.



Risorse per te

Entra nella community, coltiva e potenzia i tuoi talenti

Riceverai Immediatamente

lo strumento di valutazione delle aree più importanti della tua VITA





* Facendo clic su “Desidero iscrivermi”, accetti la nostra politica di privacy. Se cambi idea, puoi annullare l'iscrizione facendo clic sul link che trovi nella parte inferiore della newsletter.

Che fine ha fatto Blockbuster?

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 3 min