
02 Giu L’infelice cronico mina la tua pace
Infelice cronico, se lo riconosci lo eviti
Che a tutti noi capitino momenti di infelicità (tristezza) è normale. Chiunque ti prometta felicità per 24 ore al giorno, sette giorni su sette mente sapendo di mentire.
L’imprevedibilità della Vita ci butta spesso a terra, rovina i nostri piani, rende più difficoltoso raggiungere i nostri obiettivi. Una fatica (che personalmente trovo entusiasmante ed eccitante) che a volte ci coglie impreparati. Un momento, una giornata (o anche più) d’infelicità può starci e ha una sua precisa funzione. Il problema è quando l’infelice è cronico. Quanto l’infelicità fa parte costante della sua vita, un modo di affrontare ogni sfida e ogni piacere univoco e rivolto al negativo.
Se hai conoscenti con questa attitudine forse è meglio ridurre i contatti, se non proprio tagliare la relazione. Perché quel tipo di comportamento nuoce gravemente anche a te.
Come riconoscere un infelice cronico? Vediamo alcuni atteggiamenti tipici di questa personalità (ricordando sempre che le persone sono più complicate di quanto possiamo schematizzare in un articolo).
L’infelice cronico e l’atteggiamento versa la vita
Se io ti chiedessi di completare la frase: “la vita è…” cosa scriveresti?
ecco un infelice cronico direbbe che è dura… una lotta… una strada in salita… Insomma l’atteggiamento è di sospetto nei confronti di ciò che l’avvenire può proporre. Sappiamo tutti che la vita non è solo rose e fiori, ma è anche rose e fiori, è opportunità, belle sorprese, possibilità di riscattarsi, opportunità di cambiare e fare meglio.
L’infelice cronico invece si percepisce come vittima. Nelle sue conversazioni predomina il lamento per le condizioni avverse. Tende a sottolineare che capitano tutte a lui, piuttosto che impegnarsi nella ricerca di una soluzione. La lamentela è al primo posto nella classifica delle opzioni e da questa difficilmente si scosta.
L’infelice cronico è sospettoso
Rispetto alle persone che lo circondano, l’infelice cronico, cova sospetto e negatività. Pensa che della gente non ci si possa fidare, che tutti cerchino di fregarlo. Chiaramente un po’ di sano discernimento ci vuole nelle relazioni, ma le persone felici hanno tipicamente fiducia negli altri, costruiscono buone relazioni e sanno mantenerle.
L’infelice cronico è diffidente nei confronti di gran parte di coloro che incontra, presume che dell’estraneo non ci sia da fidarsi. Però, questo genere di comportamento, preclude lentamente qualunque legame al di fuori della propria cerchia interna, pregiudicando ogni possibilità d’incontrare nuovi amici.
L’infelice cronico si focalizza su ciò che non va
Ho già scritto ampiamente del potere del focus mentale (puoi leggere un articolo qui). Chi si concentra esclusivamente sulle negatività si sta disegnando un percorso infelice con le proprie mani. Vero che al mondo ci sono cose che non vanno, ma riferirsi esclusivamente a queste, ciechi a tutto ciò che di bello ci circonda, rende la percezione della realtà fosca se non tenebrosa. Se poi cerchi di far notare quanto di bello esista intorno a noi, l’infelice cronico diventa un esperto nel “si, ma…“. Una battaglia che non puoi vincere e che rischia di lasciarti prostrato.
Le persone felici sanno mettere in prospettiva gli accadimenti del mondo, senza cadere nella dittatura della felicità (qui l’articolo), consapevoli del fatto che questo nostro mondo abbia i suoi problemi, non perdono di vista ciò che va bene e sanno cogliere opportunità.
Pettegolezzi e lamentele
L’infelice cronico ama vivere nel passato (principalmente in ciò che c’è di brutto del suo passato), finita la disamina delle difficoltà (e ingiustizie) che ha subito, comincia a spettegolare sulle vite degli altri. Soprattutto in quelle vite che percepisce soddisfacenti e piene, molto lontane dal suo modo di percepire la propria.
Ne ha da dire su ognuno (sì, anche su di te) costruendo fitte trame per mettere incattiva luce gli altri, dando voce all’invidia che lo divora.

L’alto controllo degl’infelici cronici
Tendono a voler controllare tutto, quando non è possibile controllare nulla. Gli infelici tendono ad amministrare ogni dettaglio, sforzandosi di prevedere ciascuna possibile conseguenza. Quando poi la vita mette loro i bastoni fra le ruote finiscono col cadere platealmente a pezzi.
Tutti (chi consapevolmente chi meno) abbiamo obiettivi nella vita. Le persone felici e consapevoli sanno che i progetti possono saltare, che è necessario navigare nella corrente della vita. A volte, questa corrente, non ci aiuta e bisogna mettere in campo un piano B o C. Capita che la strategia diretta, semplice e programmata non sia più funzionale e c’è da reinventarsi. Le persone felici lo fanno (quasi) automaticamente. Gl’infelici ne vengono distrutti.
Riconoscere gli infelici cronici che popolano il tuo gruppo dei pari è un importante esercizio di consapevolezza. Saperli gestire al meglio è un dovere, verso te stesso, la tua felicità e le persone che ami.
Per approfondire contattami qui.
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