
14 Feb Brunello Cucinelli, mercante onorevole
Brunello Cucinelli, mercante onorevole
Brunello Cucinelli è un nome legato alla moda e all’imprenditoria italiana. La storia di questo ottimo imprenditore comincia nelle campagne perugine dove aiuta i genitori e la numerosa famiglia nei campi. Poi il trasferimento in città dove il padre trova lavoro come operaio. Sarà proprio questa esperienza a influenzare il giovane Brunello che vede la fatica di papà Cucinelli e già manifesta la sensibilità che lo porterà a impegnarsi per la dignità dei propri dipendenti. La creazione di un ambiente lavorativo virtuoso non gli impedisce di avere successo.
Sarà al conferimento del Global Economy Prize del 2017 che verrà definito “mercante onorevole”. Un antico titolo che l’imprenditore accetta con gratitudine ribadendo che:
“Il grande sogno della mia vita è sempre stato quello di lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano.
Volevo che l’impresa facesse sì profitti ma con etica, dignità e morale, fabbricando manufatti senza recare danni al Creato o perlomeno il meno possibile.”

Brunello Cucinelli, da indossatore a stilista
A ventiquattro anni viene assunto come indossatore di abbigliamento sportivo, poi l’idea di produrre lui stesso pullover di cashmere per donna. Da lì la costruzione di un brand di successo che gli permette, dal 1994, di aprire boutique nelle principali capitali del mondo.
Il capitalismo umanistico
Mentre l’azienda cresce, Brunello Cucinelli continua a credere nel rispetto per i lavoratori, s’impegna nella costruzione di un ambiente virtuoso con giusti stipendi e un orario di lavoro che tenga conto della vita privata delle persone. Lui stesso dichiara che, oltre l’orario lavorativo, il sabato e la domenica, sono spazi per la famiglia e gl’interessi personali. Al di là di emergenze particolari, ci si rivede il lunedì pronti a gestire il lavoro.
Crescita o sostenibilità?
Sembra che, in ambito aziendale, queste due tendenze siano in contrapposizione. Brunello Cucinelli ha dimostrato che non è così. Si può fare impresa (e che impresa!) mantenendo saldi i valori del rispetto per il lavoro e le relazioni fra i dipendenti. Si può crescere mantenendo un ambiente virtuoso, attento al benessere dei lavoratori, garantendo spazi per la vita privata.
Ma l’impegno dell’imprenditore non finisce qui. Tanto ha fatto per Solomeo, il borgo dove ha sede la sua azienda. Un teatro e un anfiteatro per portare cultura, l’Accademia Neoumanistica Aureliana e il progetto della Biblioteca Universale di Solomeo (che arriverà a ospitare 400/500 mila volumi), sono alcune delle iniziative. Perché per Brunello è importante ciò che lasciamo in questo mondo.
Cosa ci insegna Brunello Cucinelli?
La strada che ha intrapreso ci mostra cosa sia possibile (e auspicabile) fare impresa eticamente. Ponendo attenzione ai collaboratori e al territorio. Innescando un circolo virtuoso dove l’azienda, anziché sfruttare e spremere il territorio e le persone, ne diviene nutrimento emotivo, relazionale, culturale.
Con i miei clienti porto spesso l’esempio della Brunello Cucinelli spa, per disinnescare il paradigma che etica e crescita non vanno d’accordo. Credo fermamente (e l’esperienza con il counseling in azienda lo dimostra) che il tutto può concorrere al successo dell’impresa, con persone che si sentono rispettate, con relazioni proficue e nutrienti, con un ambiente sano che rispetta la vita dei lavoratori.
Facile?
Naturalmente le sfide non mancano, in primis il cambio di mentalità e modi di fare. Perdere l’eredità di decenni in cui, fare impresa, significava guadagni e sfruttamento (più o meno velato) dei dipendenti. Impegno basato sulla quantità anziché sulla qualità. Chiusura in rigide gerarchie aziendali burocratizzate.
Tutto questo non funziona più. Brunello Cucinelli, insieme a pochi altri imprenditori, sta dimostrando che si può fare diversamente.

Gl’interventi di counseling e coaching aziendale, mirati al miglioramento della qualità di vita dei dipendenti, dimostrano che il business continua a prosperare. L’attenzione alla persona motiva e fa sentire davvero “parte della squadra”. I problemi e le sfide sono prese a cuore. Il carico di stress è ai minimi, con ottime ricadute sulle presenze e l’impegno di ogni collaboratore.
Un coach e counselor sistemico ti supporta nello studio dell’ambiente aziendale. Ti aiuta a elicitare le dinamiche relazionali dei tuoi dipendenti, a evidenziare i circoli viziosi e aiutare i tuoi collaboratori e i manager a pensare nuovi scenari e nuovi modi di fare impresa.
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