
08 Mag Non si va a letto arrabbiati, davvero?
Mai a letto arrabbiati
Non si va a letto arrabbiati… credo che anche tu, come me, ti sarai sentito dire questa cosa fin da quando eri bambino. Chiarire subito, soprattutto con una persona cui siamo legati sentimentalmente, affrontare la questione prima di addormentarsi, fare pace.
Del resto lo affermava anche San Benedetto nei suoi “strumenti per agire bene” consigliando di “far pace prima del tramonto“.
Le neuroscienze hanno dimostrato che, durante il sonno, i ricordi si radicano nel cervello, vengono riorganizzati, ed è più difficile eliminarli.
Nonostante questi buoni consigli e tenendo presente che ogni persona è diversa, ritengo che non sempre sia una buona idea affrontare un conflitto in un momento emotivamente significativo.
A letto arrabbiati con l’impegno di risolvere
Naturalmente se si sceglie di procrastinare e andare a letto arrabbiati, l’impegno di risolvere va esplicitato da entrambi.
L’obiettivo è prendere le distanze dalla situazione e dal momento emotivamente significativo. In un momento in cui siamo preda della rabbia (rancore, sconforto, delusione) il cervello tende a “filtrare” gli accadimenti secondo l’emozione. Leggere comunicazioni e comportamenti del partner nell’ottica dell’emozione. Portare attenzione (o deformare) a tutti gli indizi che confermano lo stato emotivo.
Da qui il rischio dell’escalation fino a perdere il controllo o chiudere la risoluzione del conflitto.

Non volevi… ma lo hai detto
Quante volte, in un litigio, si dicono cose che poi ci rimangeremmo volentieri? Nel contenuto o nel modo in cui sono state dette. Per non andare a letto arrabbiati si rischia di affrontare la questione in modo non funzionale, stanchi e con un carico emotivo importante.
Riposare, prendere le distanze, magari pensare a un modello comunicativo più assertivo possono essere ottime strategie per ritrovarsi con calma e ascoltare davvero il punto di vista del/della partner.
Il litigio non aiuta certo il sonno
Litigare, discutere, rinfacciarsi le cose non aiutano un sonno sereno, rischiando di impattare anche sulla tua salute. Prendere tempo (con l’impegno esplicito di ritornare sulla questione il giorno dopo) può condurci a un sonno ristoratore e restituire le energie fisiche e mentali per un confronto virtuoso.
A letto arrabbiati, ma scegliendo il luogo migliore per risolvere
Un altro punto a favore dell’andare a letto arrabbiati è la possibilità di scegliere dove ritornare sulla questione. Preferite risolvere davanti a un caffè o una fetta di torta? Trovate più rilassante discutere mentre camminate? Ritenete che la corsa mattutina (o gli esercizi) vi aiutino a mantenere focus e lucidità per poi affrontare questioni importanti?
La possibilità di scegliere il contesto e il momento in cui confrontarsi è importante. In questo modo non subite la situazione ma avete già fatto un passo per gestirla nel migliore dei modi.

Non c’è una ricetta unica e siamo tutti diversi. Se decidete di non andare a letto arrabbiati fate in modo che il confronto sia virtuoso. Ciò che mi sento di consigliare è di non incatenarsi a questo luogo comune. Se il momento è emotivamente significativo, se le parole fuggono incontrollate, se la discussione diventa un litigio o un buttarsi addosso recriminazioni e ragioni… ecco probabilmente è meglio prendersi uno spazio di riflessione, riposare, gestire l’emozione e pensare a come affrontare assertivamente la questione.
Con un coach e counselor la gestione dei conflitti nella coppia assume connotazioni virtuose. Potete imparare modelli di confronto e ascolto che aiutano a comprendere il punto di vista dell’altro e soluzioni creative per gestire le situazioni, anche le più complicate.
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