Mi sono fatto tutto da solo! - Umberto Maggesi Consulente
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Mi sono fatto tutto da solo!

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Mi sono fatto tutto da solo!

Mi sono fatto tutto da solo

Questa affermazione, che sento spesso in clienti “di successo”, arrivati ad alti ruoli nelle loro aziende, o creatori di imprese, brand ecc. mi rende piuttosto perplesso.

Da una parte perché la ritengo difficilmente vera e dall’altra perché impedisce una consapevolezza sistemica che aiuterebbe parecchio il loro percorso verso il successo.

Per consapevolezza sistemica intendo la capacità di osservare il sistema in cui sei inserito. Le relazioni (buone e cattive). Le persone (alleati o meno). Le risorse acquisite. I mentori che ti hanno insegnato o sostenuto.

Ci nutriamo di relazioni

A meno che tu non decida di vivere su un’isola deserta, in una grotta o in cima a una montagna, le relazioni ti circondano inevitabilmente. Da esse trai nutrimento (buono o cattivo dipende dalla tua capacità di scelta nel gruppo dei pari) emozionale, motivante, creativo, di sostegno…

Magari in quel progetto di cui vai molto fiero, quel lavoro che hai portato a termine da solo… ricordi qualcuno che ti ha dato sostegno in un momento di sconforto. Oppure di quella parola che, arrivata al momento giusto, ti ha dato un’idea per superare un ostacolo. Forse di quel collaboratore che, mentre tu eri preso dal cuore del progetto, si occupava di raccogliere informazioni, disinnescare i disturbatori, facilitarti l’accesso a determinate risorse.

Ti invito a riflettere e consapevolizzare chi ti ha accompagnato nel tuo percorso, o meglio, da chi hai scelto di farti accompagnare nel tuo percorso.

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Mi sono fatto tutto da solo, un suicidio relazionale

Se spesso gridi ai quattro venti che “io mi sono fatto tutto da solo” rischi di raffreddare la relazione con chi ha contribuito, anche in minima parte, al tuo successo. Poco alla volta rimarrai davvero solo.

Impara a riconoscere e ringraziare chi ti ha dato un contributo, fallo soprattutto per te, in modo da evidenziare i piccoli grandi compagni di viaggio.

Mi sono fatto tutto da solo la lezione di Arnold Schwarzenegger

La storia di questo famoso personaggio è nota al grande pubblico. Figlio di un capo della polizia con problemi di alcolismo. Viveva in Austria in condizioni al limite della sussistenza. Partito per l’America è arrivato dove tutti sappiamo…

leggi cosa dice Nell’introduzione al libro di Tim Ferris , Tools of titans:

 

fatto tutto da solo Schwarzenegger“È vero che sono cresciuto in Austria in un appartamento senza impianto idrico. È vero che mi sono trasferito in America solo con la mia borsa da ginnastica. Ed è vero che ho lavorato come muratore prima di poter investire in immobili e diventare milionario e prima di aver sguainato la spada in Conan il barbaro.

Ma non è vero che mi sono fatto da solo. Come chiunque, per ottenere i miei risultati, sono stato sulle spalle di giganti.

La mia vita é stata costruita grazie a genitori, coaches e insegnati che con animo gentile hanno saputo offrire a, secondo della mia esigenza, consigli o una stanza nel retro della palestra dove dormire(…)

Ho avuto una grande visione, e il “fuoco in pancia”. Ma non avrei raggiunto nessun obiettivo se non avessi avuto mia madre che mi aiutava a fare i compiti (baciandomi quando non ero pronto per studiare), senza mio padre che mi ha insegnato a “rendermi utile”, o senza gli insegnanti che mi hanno spiegato come vendere, o senza i coaches che mi insegnavano i fondamentali del sollevamento pesi. …

Posso quindi mai considerarmi un self-made man?( … )

Sono stato benedetto di incontrare mentori e idoli in ogni step della mia vita”.

La retorica del “mi sono fatto tutto da solo” è tipicamente anglosassone, ma arrivata ampliamente in Italia sta facendo danni. Soprattutto per chi, affascinato da questa prospettiva, ritiene di poter scalare il successo tutto da solo. Senza chiedere aiuto. Privo di mentori. Senza riconoscere i piccoli grandi contributi del sistema che lo circonda.

Non c’è possibilità di ottenere risultati di valore se non sei capace di selezionare compagni di viaggio che condividono il progetto o che sanno sostenerti all’occorrenza.

Sicuramente ci saranno momenti in cui ti sentirai solo, non potrai evitarli, ma mantieni sempre alta la fiducia nelle persone.

E oltre alle persone in carne ed ossa, cerca sempre consigli anche dalle letture o dall’informazione in generale. Con l’atteggiamento di chi vuole apprendere avrai più occasioni di imparare e trovare sostegno per i tuoi progetti.

Nemmeno l’autore di un libro l’ha scritto da solo

Quando finisco un nuovo romanzo la soddisfazione è tanta. L’ho scritto io, piegandomi sulla tastiera a ora tarda, dopo una giornata di lavoro. Eppure non è il risultato del mio esclusivo impegno.

Dentro ci sono le centinaia di libri che ho letto. Le chiacchierate che ho fatto. Gli spunti che ho colto. Le persone che ho conosciuto. I colleghi con cui mi sono confrontato. Gli autori dei libri su cui ho fatto ricerca. I professionisti che ho consultato.

Sono d’accordo con lo scrittore Don Winlson, quando afferma: “Io non coltivo l’illusione di essere un uomo che si è fatto da solo, né che questo libro, come tutti gli altri miei lavori, sia lo sforzo di una sola persona”  (nei ringraziamenti alla raccolta di racconti pubblicata in Italia a luglio da HarperCollins).

Mi sono fatto tutto da solo è una credenza limitante, per la tua crescita e i tuoi successi.

Per approfondire contattami ora.



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Mi sono fatto tutto da solo!

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 5 min