Mercenari o entusiasti? - Umberto Maggesi Consulente
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Mercenari o entusiasti?

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Mercenari o entusiasti?

Quale tipo di dipendenti ha la tua azienda? Mercenari o entusiasti?

Leggendo Siti Web e profili Linkedin di aziende, sembra che tutti vogliano dipendenti entusiasti, motivati, ingaggiati e pronti a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi.

Poi, se si entra nel merito, si scopre che le leve motivazionali sono orientate allo stipendio, ai premi, ai benefit. Formando, di fatto, dei mercenari che guardano al soldo.

Lo stipendio è importante

mercenari entusiasti stipendioPer carità, non lo metto in dubbio. Sicuramente la disponibilità economica facilita molto la vita, aiuta a soddisfare desideri ed esigenze. Credo che nessuno accetti un posto senza nemmeno occuparsi di quanto sarà retribuito.

Ma solo lo stipendio non basta a creare persone entusiaste, riesce a malapena a creare mercenari. Cioè persone, il cui impegno, è commisurato ai quattrini che ricevono.

Non solo, un ambiente di questo tipo focalizza i dipendenti esclusivamente sui compensi, premi e benefit, stringendo le loro opzioni esclusivamente a ciò che può incrementarli.

Da mercenario a entusiasta

Come parlano i tuoi dipendenti dell’azienda? Se avessi (magari lo hai) uno spazio virtuale dove i tuoi dipendenti possano scrivere in libertà, cosa direbbero dell’organizzazione per cui lavorano?

In momenti di crisi, in cui c’è bisogno di rimboccarsi le maniche, lavorare oltre il proprio orario, magari senza neppure essere pagati, cosa farebbero i tuoi dipendenti? Scapperebbero dalla barca che rischia di affondare, oppure sarebbero al tuo fianco a tentare ci sistemare le falle?

Questo è il passaggio fra dipendenti mercenari ed entusiasti. Da qualcuno che è motivato da fattori esterni e quelli motivati da fattori interni. Se usi solo la carota (o il bastone) formerai mercenari. Se sai condividere una visione e una mission ingaggiante formerai entusiasti.

L’entusiasta salva l’azienda, il mercenario no

mercenari entusiasti Simon SinekNell’ottimo libro di Simon Sinek “Il gioco infinito”, l’autore racconta la storia di “The Container Store”, azienda che vende articoli per l’organizzazione della casa e dell’ufficio. Azienda trovatasi in gravi difficoltà durante la recessione del 2008.

L’azienda, che si è sempre vantata di essere dalla parte dei dipendenti, si è trovata di fronte a una scelta difficile, cioè licenziare qualcuno per salvare l’organizzazione. Ma la dirigenza ha detto no! Preferendo un piano di blocco dei salari per tutti e la sospensione dei fondi per un periodo indeterminato. I manager si aspettavano una dura opposizione dei dipendenti. Quello che è successo ha stupito tutto il management: molti dipendenti hanno deciso di risparmiare anche su altri fronti. Qualcuno preferendo alberghi più economici per le trasferte, altri pernottando da amici o parenti. C’è stato chi ha preso a pagare di tasca propria i trasferimenti in taxi o i pranzi. Le iniziative personali non sono finite qui, i più intraprendenti hanno contattato i fornitori per chiedere margini di risparmio (aspettandosi poco riscontro) invece i fornitori hanno acconsentito ad aiutare The Container Store in un momento di difficoltà.

Gli entusiasti battono i mercenari

Il caso sopra descritto è solo uno di tanti. Quante persone si spendono per un’idea, un progetto entusiasmante, una visione?

Direi le persone che trovano un ambiente che stimoli il loro entusiasmo. Manager con visioni ampie ed ambiziose. Dirigenti che guardano a un futuro lontano, non ai premi di fine anno. Proprio qui sta la differenza, un dipendente mercenario guarda al prossimo bonifico (e compie scelte per incrementarlo anche a scapito della solidità dell’azienda), un collaboratore entusiasta sposa la visione e il progetto, guarda a un futuro lontano e percepisce il proprio contributo nel grande progetto (compiendo scelte che magari comportano sacrifici immediati, ma garantiscono futuro all’azienda).

Quali dei due tipi di dipendenti vorresti nella tua azienda?

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Mercenari o entusiasti?

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 3 min