19 Ott Auto sabotatori da cui difenderti
Creare auto-sabotatori
Come abbiamo ampiamente visto in precedenti articoli, la mente può essere un ottimo alleato a una vita consapevole e di benessere, oppure un nemico implacabile.
I pensieri che ripercorriamo possono rivelarsi utili o meno utili. Possono innalzare il nostro umore oppure sprofondarlo nei miasmi della tristezza e dell’autocommiserazione.
A tutti capita di farsi sopraffare dalle situazioni, essere stanchi e scarichi, generare pensieri depotenzianti. Se nel breve questo atteggiamento non è un grosso problema, alla lunga può influenzare notevolmente il nostro cervello e le cose che siamo capaci di fare. Anche l’autostima viene minata, le sfide quotidiane s’ingigantiscono e sembrano insormontabili.
Riconoscere gli auto-sabotatori
Esistono molti tipi di auto-sabotatori, qui voglio descriverne due che sono tipicamente legati a un atteggiamento fortemente pessimistico.
Prima di affrontarli voglio sottolineare come i nostri pensieri e le nostre idee sulla realtà non coincidono mai del tutto con gli eventi reali. Esiste sempre un gap, un certo margine di errore (più o meno ampio). Con il tempo si arriva a una deformazione della valutazione cognitiva I nostri pensieri e le nostre idee sono completamente svincolati dalla realtà.
Come nella “permanenza” e nella “pervasività”
La permanenza ingoia tutto il tempo
Fra gli auto-sabotatori la permanenza è quella convinzione che i propri fallimenti e le proprie incapacità (oppure l’effetto degli eventi negativi) abbiano una durata temporale illimitata.
Quindi un brutto voto a scuola diventa: “Non ci riuscirò mai“.
Oppure un errore sul posto di lavoro viene percepito come la fine della carriera.
Un divorzio significa che non avrò mai una relazione soddisfacente.
Le distorsioni che produce l’auto-sabotatore non è neutra, ma influenza direttamente i comportamenti futuri della persona. Probabilmente metterà meno energia e impegno nel rimediare, subirà passivamente altri fallimenti, rinforzando la credenza che “non è portato per lo studio” oppure “che sul lavoro non ci sa fare” e anche “che nelle relazioni amorose è una frana“.
La pervasività si prende tutto lo spazio
La pervasività è la costante generalizzazione (del tutto arbitraria) delle caratteristiche negative personali. Un errore in un aspetto particolare (ad esempio in una materia scolastica) porta alla generalizzazione di essere un pessimo studente, o peggio di essere un fallito in tutto ciò che si fa.
L’auto-sabotatore si prende tutto generalizzando quel singolo errore e bloccando i comportamenti , fino a demotivarci e farci rinunciare ai nostri obiettivi.
Auto-sabotatori cosa fare
Nei due casi descritti l’idea è di rivedere il concetto di errore (o fallimento), trasformandolo in “risultato non desiderato”.
L’errore è parte integrante del processo di crescita e apprendimento. Non si può migliorare e imparare senza commettere errori. Non c’è evoluzione senza errore. Quando pensieri auto-sabotanti vengono a minare la tua determinazione, chiediti semplicemente cosa è successo? Cosa ho imparato? Cosa potrò fare di diverso in futuro?
Scrivi le risposte, se ti è utile, confrontanti con una persona in cui hai fiducia e senti cosa ha da dire a proposito dei tuoi auto-sabotatori. Scegli di ascoltare punti di vista diversi.
È utile anche ripensare a qualche errore passato e chiederti: ha compromesso irrimediabilmente tutta la mia vita? Ha portato qualcosa di buono nella mia vita? Anche qui puoi confrontarti con una persona di cui ti fidi. Disinnescare le credenze depotenzianti è più facile con un sano confronto.
Se è vero che la mente può essere una grande nemica del tuo benessere, puoi conoscerla e insegnarle a essere alleata. Coltivare credenze potenzianti e disfarti di quelle limitanti è più facile e veloce con con un coach e counselor.
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