
02 Nov Il bisogno di apparire
Il bisogno di apparire a qualunque costo
Li vediamo ogni giorno, infestare i social network, la radio e la televisione. Persone che sentono il dovere di emergere dalla massa, lasciare un ricordo (sia nel bene che nel male). Apparire a qualunque costo è un bisogno che oggi, grazie alla tecnologia, è esacerbato sempre più.
Commenti sopra le righe. Comportamenti distruttivi. Incapacità (o non volontà) di mantenere un contegno composto e costruttivo. Dai così detti influencer ai politici, dai professionisti alle persone comuni, il bisogno di apparire non gli dà tregua e allora cercano qualunque modo per emergere ed essere ricordati. In psicologia questo è chiamato il “complesso di Erostrato“.
Erostrato e il bisogno di apparire
Il protagonista della storia era un pastore di Efeso, ossessionato dall’idea di lasciare ai posteri il suo nome. Non trovando alcun modo per compensare il suo bisogno di apparire, il 21 luglio 356 a.c. incendiò il bellissimo tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Imprigionato e torturato per ordine del re di Persia Artaserse, ammise di averlo fatto esclusivamente perché il suo nome arrivasse ai posteri. Voleva essere ricordato come il distruttore del bellissimo tempio.
All’udire le sue parole, il monarca lo condanno all’ostracismo e vietò, pena la morte, che venisse registrato il suo nome e associato alla distruzione del tempio. Tale condanna, tuttavia, non servì a molto.
Bisogno di apparire e insicurezza
Chi ha un bisogno eccessivo di apparire tendenzialmente è più insicuro. Per compensare la mancanza di autostima cerca di apparire diversamente, a qualunque costo.
La televisione è stata per decenni l’habitat naturale per queste persone. Ora ci sono i social network, dove si misura l’apparire in numero di like (o di seguaci). La possibilità di lanciare video sulle varie piattaforme in Internet ha dato una chance in più a queste persone. Video che spaziano da contenuti utili a vera e propria spazzatura utilizzata per far colpo e raccattare seguaci.
Certo non sono qui a demonizzare l’utilizzo dei social network e varie piattaforme. Il problema nasce nell’avere bisogno tutti giorni di ricevere like controllare ossessivamente i social. Aspetti che si inquadrano in realtà patologiche più gravi di quello che potrebbe sembrare.

Nella quotidianità
Al di là di Internet, possiamo riconoscere comportamenti inquadrabili nel complesso di Erostrato tutti i giorni. Ad esempio di quel conoscente che monopolizza tutte le conversazioni del gruppo. La persona che parla esclusivamente di sé, dei suoi problemi (sempre più gravi di quelli degli altri), dei suoi obiettivi (sempre più splendenti e ambiziosi di quelli degli altri). Tipicamente problemi che non risolve e obiettivi che non raggiunge.
Lo ritroviamo in quel collega abilissimo a disegnare un’immagine di sé vincente, professionale e indispensabile all’azienda. Un collega che, nella realtà, svincola gl’impegni e le difficoltà mettendo il minimo indispensabile di impegno ed energia sul lavoro.
Il rischio è di mettere in atto condotte nocive e logoranti allo scopo di acquisire notorietà. Il bisogno di apparire è infido, crea un substrato di insoddisfazione che logora nel tempo.
Bisogno di apparire, uno studio
Si deve al terapeuta austriaco Alfred Adler un interessante studio sul sentimento latente di inferiorità.
Molti dei profili adottano uno stesso schema: Immaginano un piano di vita colmo di ideali che difficilmente riescono a realizzare. Oltre a ciò, manifestano uno sconfinato desiderio di spiccare, proiettando persino un atteggiamento sprezzante nei confronti di tutti coloro che li circondano. In molti casi, desiderare disperatamente di essere al centro dell’attenzione senza però riuscirci li porta a nutrire una crescente ostilità.
Il pericolo è che, con il tempo, si può arrivare a commettere atti criminali. Emblematica è la storia di David Chapman l’assassino di John Lennon.

Il bisogno ossessivo di apparire è il riflesso di una serie di carenze. Personalità frustrate, che rifiutano sé stesse e cercano di aggrapparsi a un’immagine inventata, che fanno fatica a consolidare davanti a un pubblico.
Poiché non sempre ci riescono, optano per azioni estreme, come affondare professionalmente gli altri, mettere in giro pettegolezzi infondati e non avere scrupoli in quel sottile confine tra ciò che è etico e morale e ciò che non lo è.
Fai attenzione a chi hai vicino e scegli opportunamente il tuo gruppo dei pari. Se ti riconosci in alcuni comportamenti è bene fare un buon lavoro interiore sulle tue aspettative, i tuoi punti di forza e le tue aree di miglioramento, con con un percorso personalizzato di coaching e counseling è più facile e duraturo.
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