Separa etichette e identità! - Umberto Maggesi Consulente
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Separa etichette e identità!

etichette pregiudizi UPIM

Separa etichette e identità!

Leggendo l’articolo de “Il Messaggero” riguardo come UPIM ha identificato i grembiulini scolastici di maschi e femmine, ho deciso di parlare di etichette, principalmente di quelle che ci danno gli altri.

In sostanza, l’azienda, ha cucito per i bimbi un righello e squadra, per le bimbe labbra rosse e rossetto (oppure fiori, cuoricini o strass). Una mamma ha scritto all’azienda il seguente messaggio:

 

«Cara Upim ma davvero ritenete adeguato che le bambine di otto anni debbano andare a scuola con un distintivo al petto di rossetto e labbra dischiuse, carnose e sensuali? Qual è il vostro messaggio? “Molla questa noia e dedicati a quello che fa per te, il #makeup!”? A peggiorare l’effetto, nell’apposito separato espositore dei grembiuli per maschi c’era il grembiule con la squadretta e il righello: lui ingegnere, lei bella donna. A otto anni. Ho cercato un grembiule simile per bambine ma ho trovato solo bouquet di fiori (studiosa di botanica?), cuoricini (futura cardiologa?) e strass (gemmologa!). Che avvilimento, che rabbia». 

Etichette fin da piccoli

I bambini, non hanno ancora una identità completamente formata e “assorbono” i messaggi che arrivano dall’ambiente (soprattutto delle loro figure di riferimento). Per questo è importante fare attenzione alle etichette (o categorizzazioni) a cui sono sottoposti.

Mi trovo d’accordo con la mamma che preoccupata domanda che cosa voleva comunicare l’azienda.

UPIM ha risposto che non intendendeva promuovere differenze di genere e io gli credo, eppure noto il risultato di una certa forma di pensiero abituata alle semplificazioni.

Etichettare è comodo e fa risparmiare fatica

Etichettare un certo numero di cose, fa risparmiare fatica mentale. Ad esempio con le persone e le due etichette più generali: buoni e cattivi.

So che posso avvicinare i primi e devo allontanarmi dai secondi. Molto probabilmente, la distribuzione dell’etichetta è più frutto dei miei pregiudizi che di un ragionamento razionale, o di una reale indagine conoscitiva.

etichette pregiudizi UPIM

Etichettare i bambini

ti è mai capitato di dire o sentire queste affermazioni all’indirizzo di un bambini?

sei il solito timido, non hai salutato la signora!

mai una volta che stai fermo, sei iperattivo!

ancora un bicchiere rotto, se proprio un bambino maldestro!

timido, iperattivo, maldestro sono etichette appiccicate alla persona per un suo comportamento! Ecco le etichette! Ripetendo queste cose il bambino, non solo ci crederà, ma interiorizzerà l’etichetta facendola diventare identità!

etichette pregiudizi UPIM

In realtà, ciò che ti preoccupa è…

il comportamento! Rivediamo i messaggi di cui sopra in altra chiave:

non hai salutato la signora perché hai poca confidenza.

oggi ti vedo pieno di energie, hai voglia di sfogarti.

hai rotto il bicchiere, eri poco attento.

ed ecco che il commento si riferisce al comportamento in quel contesto. A tutti noi è capitato di non salutare, agitarsi o rompere qualcosa, non per questo le etichette di timido, maldestro e iperattivo si adattano a tutta la nostra vita, tanto da diventare identità!

Etichette, cultura e pregiudizi

nell’esempio di UPIM l’etichetta è il risultato di una certa forma culturale e pregiudizi acquisiti senza neppure accorgersene. Ripeto, sono certo che l’intenzione dell’azienda non era catalogare… tuttavia l’effetto è proprio questo.

Nel lavoro di crescita personale, consapevolizzare le etichette che dai (e che ti danno) è un grandissimo passo avanti per liberarti di pregiudizi ed evitare grosse cantonate, sia nel lavoro che nella vita privata.

Liberarsi dalle etichette

etichette pregiudizi UPIMIl fatto che altri cerchino di appiccicarti delle etichette, non vuol dire che tu debba subirle senza reagire. Per prima cosa nota che tipo di pensieri fai, riguardo a un’area della tua vita in cui ritieni di non cavartela molto bene. Ad esempio:

Non sono costante in palestra perché sono pigro

Non ottengo risultati sul lavoro perché sono approssimativo

Pensieri come questi rinforzano il legame fra etichetta e identità. Sei sempre pigro in ogni cosa che fai nella vita? Non credo proprio, magari ti piace correre nei boschi, quindi pensa in maniera diversa:

Non sono costante in palestra perché preferisco correre all’aria aperta

Sei sempre approssimativo in ogni cosa che fai? Forse ci sono aree della tua vita dove che ti entusiasmano di più e dove sei preciso.

Non ottengo risultati al lavoro perché non mi entusiasma

Ecco che, al solo cambiare modo di pensare, identifichi in modo più preciso la natura della questione. Quindi puoi orientarti verso la soluzione!

Oggi sei il risultato di ciò che hai fatto e di ciò che sei stato convinto a credere in passato, ma ora puoi cambiare e decidere di fare piccole azioni che ti porteranno in altre direzioni. Con la consulenza personalizzata i cambiamenti saranno più efficaci e duraturi.

per maggiori informazioni scrivimi ora.



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Separa etichette e identità!

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 4 min