Mangiare, un rituale quotidiano - Umberto Maggesi Consulente
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Mangiare, un rituale quotidiano

mangiare rito quotidiano

Mangiare, un rituale quotidiano

Mangiare non significa soltanto nutrire il nostro organismo

Nel mondo sempre più veloce che stiamo costruendo, per la maggior parte delle persone, mangiare è diventato una delle azioni che dobbiamo svolgere obbligatoriamente, per avere l’energia necessaria ad arrivare a fine giornata.

Molti lo fanno frettolosamente, magari in piedi, o mentre si discute di lavoro o si seguono i notiziari in TV o sul telefonino.

Mangiare è un vero e proprio rituale quotidiano

mangiare rito quotidianoInnanzitutto un rituale di piacere, un momento in cui dedicare tutte le tue attenzioni al sapore dei cibi e al piacere che questi ti danno. Un rituale che ti aiuta a staccare la mente dai problemi quotidiani, fosse anche solo per 60 minuti. In questo momento di piacere lo stress diminuisce, aumenta la produzione di serotonina e si abbassa il livello di cortisolo.

Mangiare è un momento sociale di condivisone

Se sei insieme ad altri commensali puoi condividere il piacere del buon cibo, discutere di argomenti leggeri facendo sì che, anche per loro, il momento diventi piacevole e sia occasione per staccare la mente. Se stai mangiando con i colleghi, è proprio indispensabile utilizzare quei 60 minuti a discutere di lavoro, problemi o situazioni spiacevoli?

Lo stesso discorso vale se avete uno schermo acceso, magari sul telegiornale che vi sciorina immagini violente, proiezioni disastrose, cataclismi e guerra. Tutte cose che attivano lo stress (il cervello percepisce un pericolo reale e risponde di conseguenza) rovinando il momento di pausa e rendendolo inefficace dal punto di vista del riposo e dello stacco mentale.

Mangiare in piedi è disastroso

Quando mangiamo, una delle prime cose che fa il nostro organismo, attraverso i recettori di gusto, è capire se un cibo è sano o velenoso. Prima con la vista, poi con l’olfatto e infine, con le papille gustative. Tutte queste sensazioni ci fanno riconoscere i cibi sani o rigettare quelli alterati.

Il Professor Dipayan Biswas, in uno studio, ha correlato gli effetti del senso dell’equilibrio, la postura e l’orientamento nello spazio, scoprendo che interagiscono con i sensi e in particolare il gusto e il sapore.

I partecipanti che hanno mangiato un piatto in piedi, hanno dato un parere meno favorevole di quelli che mangiavano seduti. Questo cambio percettivo sembra sia dovuto allo stress di mantenere la posizione eretta.

Quando sei in piedi, la gravità, spinge il sangue verso il basso e il cuore deve aumentare il lavoro per riportarlo in alto. Questo influisce sul sistema ipotalamo-ipofisi-surrene portando aumento di cortisolo nel sangue.

Il risultato è che si riduce la sensibilità sensoriale e quindi la valutazione corretta del gusto dei cibi, di conseguenza anche la valutazione della loro qualità.

Se un piatto, mangiato in piedi e di fretta, ti resta sullo stomaco o  ti da disturbi, non è che stai invecchiando, ma forse non sei più abituato a fare attenzione al gusto dei cibi sani.

Se poi lo si mangia discutendo di problemi lavorativi o guardando immagini violente, diventa molto più difficile percepire la bassa qualità di ciò che stai mangiando e il momento giusto di smettere perché sazio.

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Decidi come mangiare

Le abitudini scorrette vanno cambiate, non sei obbligato ad accettare l’invito del collega per un panino veloce, mentre discutete di come far fronte alla crisi del momento.

Prenditi il tempo per consumare un pranzo in tranquillità e scegli le persone con cui condividere questo momento.

Il caffè bevilo seduto con calma, magari senza zucchero, assaporando e scegliendo il miglior posto in cui berlo.

Credo che tanti problemi digestivi sarebbero risolti se, le persone, tornassero a fare attenzione a ciò che i sensi gli dicono.

Costruire buone abitudini è una strada da percorrere a piccoli passi, che porta in luoghi meravigliosi. Con un mental coach puoi farlo più velocemente e in linea con la tua personalità

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Mangiare, un rituale quotidiano

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 3 min