
16 Mag Movimento salute, energia e lucidità mentale
Sempre più persone mi chiedono aiuto perché si sentono spessissimo stanche, prive di energia, e hanno la mente coperta da un senso di ottundimento.
In particolare Marinella, dopo aver consultato medici e fatto esami che non hanno riscontrato nulla di anomalo, si è rivolta a me chiedendo una strategia contro la stanchezza.
Marinella è una impiegata di alto livello in una grossa azienda, ha un figlio grande felicemente laureato e impiegato, un marito con un lavoro stabile. Insomma una situazione che non presenta particolari fonti di stress o motivi di esaurimento fisico.
Parlando con Marinella ho scoperto che, quando va a trovare la sorella, che abita in un paesino dell’apennino tosco emiliano, sta meglio, l’umore migliora e l’ottundimento mentale si placa.
Cosa succede a Marinella quando va nel paesino natale?
La prima cosa che mi viene in mente è che è obbligata a camminare, visto che in macchina non si arriva alla casa dove vive sua sorella. Obbligata a portare la spesa a mano, a seguire sua sorella in lunghe passeggiate.
quando fa esercizio fisico Marinella sta meglio anche a livello mentale!
Quindi le ho consigliato di replicare quel comportamento anche in città, approfittare di ogni occasione per fare esercizio fisico.
“Sono così stanca che non riesco a fare nulla di più!”
è la tipica risposta. In realtà l’attività fisica ci dona energie, oltreché farci stare in salute, vediamo di entrare un po’ più nei dettagli.
Un’attività fisica regolare garantisce al cervello la neurochimica necessaria ad aggiungere nuovi neuroni nella regione della memoria e dell’attenzione!
Partiamo da lontano, ca. 10000-12000 anni fa, quando i nostri progenitori sono diventati stanziali, fondando le prime comunità. A quei tempi, per poter mangiare, dovevano percorrere circa 20 Km al giorno! Oggi ordiniamo la spesa via Internet senza uscire di casa, oppure andiamo al supermercato in macchina!
Eppure la nostra fisiologia di base non è cambiata da quei tempi (qui un interessante studio alla Princeton University). Ciò che è cambiato, pesantemente, è il consumo energetico di ogni donna e uomo (almeno nei paesi più sviluppati). Consumiamo come se facessimo ancora 20 Km al giorno! Il nostro genoma si adatta male a questo stile di vita, manifestandosi in diverse patologie acquisite.
Molti dei geni che l’evoluzione ha conservato nei nostri progenitori per garantire la sopravvivenza, ora, in assenza di attività fisica costante (e in massiccia presenza di cibo) abbreviano la nostra vita.
I sedentari incorrono più facilmente in malattie croniche come l’alteriosclerosi, alcune forme tumorali, l’obesità e il diabete di tipo due (qui uno studio dell’American Scientist). Infatti la società occidentale di oggi sta vivendo un’epidemia di obesità, diabete in età avanzata, malattie cardiovascolari e sovrappeso. Altri effetti, meno appariscenti, sono diretta conseguenza della mancanza di attività fisica
- minore sviluppo e forza della muscolatura
- minore capacità dei muscoli di ossidare i grassi e i carboidrati
- maggiore insulinoresistenza
- maggiore disordine omeostasico nel metabolismo cellulare a livello di muscolatura a parità di carico di lavoro
- minore capacità dilatatoria dei vasi che alimentano il cuore
- ridotta capacità cardiaca di pompaggio
- perdita di massa muscolare
(qui un approfondimento scientifico)
Un esempio reale del ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica sulla salute
Gli indiani Pima, sono distribuiti sui due versanti del confine fra Stati Uniti e Messico. Le due comunità sono geneticamente simili, ma hanno stili di vita completamente diversi.
I Pima stanziati in Messico bruciano, ogni giorno, tra 500 e 600 calorie in più della controparte stanziata negli Stati Uniti, con una dieta più ricca di fibre e povera di grassi, pesano in media 26 Kg in meno e non sono colpiti da un’epidemia di diabete come l’altra comunità (la cui incidenza è sei volte superiore). Per approfondire, qui lo studio scientifico.
L’indebolimento della muscolatura è una grave minaccia per la salute. I muscoli contraendosi consumano zuccheri, invece l’astenia muscolare è correlata a un rapido sviluppo dell’isulinoresistenza.
L’Harvard Nurses’ Health Study (Recreational physical activity in women”, N Engl-J Med 341:777-784) è giunto alla conclusione che chi si dedica a meno di due ore e mezza di attività fisica moderata la settimana, presenta una maggiore incidenza di gravi problemi di salute rispetto a chi oltrepassa questo limite. Gravi problemi che vanno da coronopatie, a tumori al colon e diabete di tipo 2.
L’attività fisica attiva un gran numero di geni della muscolatura:
- Geni della risposta allo stress, che codificano proteine che fanno parte della risposta generale allo stress cellulare (choc termico, fattori di trascrizione).
- Geni a priorità metabolica, quando il glicogeno muscolare o la glicemia sono bassi.
- Geni degli enizimi metabolici/mitocondriali. Servono a codificafre proteine che tramutano il cibo in energia.
La prossima settimana vedremo la correlazione fra attività fisica, l’ansia e lo stress. Per approfondire contattami qui.