
06 Giu Le identità che ti dai, sono una scelta
Ciò che metti dopo le parole “io sono…” è frutto di una tua scelta o l’hai subito?
Una domanda importante che aiuta a trovare la strada di una vita consapevole.
“Ho addosso etichette che non mi appartengono”
Una delle frasi che sento spesso dai miei cochee.
Aspettative delle altre persone
Valori del gruppo di pari
Convenzioni della società
Possono concorrere a farci “vestire” delle identità che non sentiamo nostre.
Pensiamo a un professionista che, impegnandosi nel proprio lavoro, fa carriera fino a diventare un manager. Una persona fondalmentalmente empatica, disponibile e assertiva.
Ma nell’ambiente in cui è inserito, la figura del manager che funziona è vista come autoritaria, fredda, puntata agli obiettivi. Una persona che non considera le esigenze degli altri.
Il nostro povero neo manager può combattere giorno dopo giorno questa identità che non gli appartiene, scontrandosi con il resto del gruppo, facendo scelte al di fuori della linea dell’ambiente in cui lavora. Tutti i giorni una lotta…
Oppure può mettersi una maschera e comportarsi come ci si aspetta in quell’ambiente, agire al di fuori dei propri valori, agire comportamenti che non sono i suoi. Insomma mettersi una maschera che piace al gruppo. Una sofferenza…
Quante volte ti sei messo una maschera che non ti apparteneva?
Cosa succede quando tieni una maschera troppo a lungo?
Succede che ti identifichi con quel ruolo. Capita che quella identità penetra, sempre più a fondo nella tua pelle. Rischi, attraverso comportamenti agiti giorno dopo giorno, di diventare quella persona. Se non in ogni momento, almeno in quel contesto.
Esistono identità diverse in diversi contesti
Genitore a casa. Capoufficio al lavoro. Atleta determinato nella squadra sportiva. Persona precisa negli hobbies.
Tutte queste identità sottendono comportamenti e valori. Se tutti sono in linea con te bene. Se sono una tua libera scelta, ottimo.
A volte l’identità è un’etichetta che ti mettono gli altri!
La buona notizia è che:
L’identità non qualcosa di rigido
L’identità non è una gabbia dalle sbarre invalicabili
Puoi decidere di agire altri comportamenti. Di dire qualche no. Di frantumare e reinventare una o più identità affinché la tua vita sia più felice.
Facile?
In generale direi che è un lavoro impegnativo. Molto dipende da quanto tempo porti questa maschera, da quanto investimento emotivo hai in quel particolare ambiente (famiglia, lavoro, gruppo dei pari…)
Domandati quanto ti costa mantenere questa identità!
Pensa al tuo immediato futuro, pochi giorni da oggi, a come ti sentirai continuando ad agire quei comportamenti. Poi allunga a medio termine, qualche mese, come sarà il disagio che proverai a continuare così. Concentrati sul lungo termine, tre, cinque, dieci anni. Hai voglia di passare questo tempo nello stesso modo? Con lo stesso identico disagio che, mese dopo mese, anno dopo anno, è diventato enorme?
Il cambiamento comincia a piccoli passi, una piccola deviazione oggi può condurti in luoghi dove sei felice, in pace con la tua vita e le persone intorno a te.
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