
13 Gen Paura dell’incertezza
Paura dell’incertezza un nemico subdolo
L’incertezza provocata dalla situazione della pandemia da COVID19 si sta protraendo oltre le più pessimistiche previsioni. Dopo tanti mesi non si ha ancora certezza delle strategie da mettere in campo per un’efficace gestione dell’emergenza. La gente chiede sempre più risposte e certezze da mantenere nel tempo. Lavorando con i miei clienti noto, sempre di più, il bisogno di avere una sorta di “libretto delle istruzioni” che li aiuti a camminare su una solida strada fino alla soluzione definitiva.
Purtroppo, in questa situazione, le certezze sono ancora poche.
Il bisogno di chiusura cognitiva
La risposta alla paura dell’incertezza incrementa fortemente il bisogno di chiusura cognitiva (A.W. Kruglanski, 1989) cioè l’urgenza di risposte chiare e definitive, strategie da mettere in campo che restino fisse nel tempo.
Ogni persona è meravigliosamente diversa, anche in questo aspetto, per cui qualcuno vivrà più a suo agio in una condizione d’incertezza, altri la gestiranno molto male, vivendo paura, ansia e uno stato di continua preoccupazione.
Tuttavia preferiamo una situazione, se non di totale, di parziale controllo. Le persone sono più tranquille avendo la percezione di controllare e prevedere gli eventi. Se vuoi approfondire qui puoi trovare uno studio.
Zigmut Bauman e la paura del caos
Il famoso filoso della società liquida, ha ben identificato questo aspetto nel suo libro “La vita in frammenti”. Raccontando di uno studio della dottoressa Elzbieta Tarkowska, su un gruppo di studenti. Notando come questi giovani, riescano a vedere il caos (la mancanza di struttura, l’incertezza) esclusivamente come un aspetto momentaneo. L’incertezza viene vista come il breve passaggio fra due situazioni certe, controllate, prevedibili, spiegabili con risposte chiare.
Corneluis Castoriadis ha ben descritto la paura dell’incertezza con queste parole:
“Gli esseri umani non possono accettare il caos e accettarlo in quanto caos. Non possono ergersi in piedi e sostenere la vista dell’abisso”
Bauman identifica nelle istituzioni, nelle procedure, nelle regole tutti i modi che ha l’umanità per sottrarsi al caos.
[Zygmunt Bauman, “La vita in frammenti” 18 – 20]
Come questo ha influenza su di te?
La forte incertezza (caos, mancanza di struttura…) della situazione pandemica ha reso obsolete le vecchie strategie, gli schemi e regole consolidate. Il rischio è di non riuscire a elaborare nuovi comportamenti, fino all’incapacità di prendere delle decisioni, chiudendosi in un immobilismo davvero poco funzionale in questo momento.
Per ovviare alla paura dell’incertezza ricerchiamo due tendenze:
- La tendenza urgente. Si riferisce alla necessità di ottenere una risposta immediata a una situazione incerta. Più si protrae questa incertezza, più cresce la paura e l’immobilismo.
- Tendenza al mantenimento. Definisce il forte desiderio di mantenere le certezze raggiunte. Vi è il bisogno di mantenere stabile e ferma quella conoscenza che si è riusciti a ottenere evitando ogni nuova informazione che possa far vacillare la stabilità offerta da quella conoscenza.
Purtroppo queste due tendenze non sono sempre funzionali. Ci ritroviamo a navigare a vista, o a non navigare affatto nell’attesa che qualcosa accada. Viene meno la capacità di generare ipotesi e trovare alternative. Inoltre può influire sulla nostra capacità di essere empatici, flessibili e tolleranti, quando ci è richiesto di formulare un giudizio o avere un’opinione.
Quanto più è forte il bisogno di chiusura cognitiva, più urgentemente si cerca una risposta, indipendentemente dalla sua veridicità.
Quindi? Cosa puoi fare?
Innanzitutto questa situazione, per quanto caotica e incerta, non è più una novità. Puoi prendere esempio da ciò che hai vissuto e agito nel 2020, trovi qualche spunto in questo articolo.
Tipicamente concentrarti su ciò che puoi controllare, evitando domande ansiose come:
“quando finirà?”
“perché è toccato a me?”
“cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”
Soprattutto lasciando perdere risposte veloci e inesatte, utili solo a mettere in pace la pancia. Ad esempio:
“è stata provocata dai potenti della Terra per sterminarci”
“non finirà mai perché ci vogliono controllare”
… e amenità simili che vedo inquinare sistematicamente il Web.
La tendenza a cercare risposte veloci e non verificate è un sintomo della paura dell’incertezza. Per quanto difficile, cerca di tollerare questi momenti, concentrandoti in ciò che è in tuo potere controllare, fai piani a breve termine (sapendo che potrebbero essere stravolti in poco tempo) e impara dall’esperienza giorno per giorno.
Il counseling è un’ottimo percorso per aiutarti a generare più opzioni, osservare la situazione da punti di vista diversi e consapevolizzare i punti di forza che potranno aiutarti a gestire ogni situazione.
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