
07 Feb Social Network e il bisogno di apparire
Social network l’apparire diventa un bisogno
Social network è un concetto che possiamo retrodatare alla fine degli anni 90 del secolo scorso, con SixDegrees, per poi ramificarsi e diventare ciò che vediamo oggi in Facebook, Instagram, Tik Tok ecc.
Dopo quasi tre decenni vediamo i problemi insiti in questi strumenti a cominciare dal bisogno compulsivo di apparire sul social network preferito. Postare la foto delle vacanze, del fine settimana romantico o avventuroso, del cibo particolare che si sta gustando, delle acrobazie del gatto, del cane, dell’uccellino o del coniglio, fino a foto e video dei propri marmocchi, i gridolini, le prime parole, la festa di compleanno o il primo utilizzo del vasino…
Forse qualcosa ci è sfuggito di mano.
Social network e dipendenza
Denominata Internet Addiction Disorde, la dipendenza da social network si è insinuata nelle vite di molti, manifestandosi come un bisogno di controllare ossessivamente notifiche, messaggi, chi e quanti hanno apprezzato i nostri post. Oppure il passare ore a visionare i profili di amici, conoscenti, sconosciuti e influencer.
Spaccati di vita che si mostra sempre entusiasmante, felice, godibile. Lo si vede dai grandi sorrisi, dalla foto sulla spiaggia caraibica o su una montagna innevata pronti alla discesa. Foto di famiglie felici e perfette intorno alla tavola natalizia, pasquale o alla festa di compleanno di questo o quello.
Allora chi non ha ancora postato quel giorno (sia mai) si affanna a cercare qualcosa, la posizione giusta per il selfie che nasconda di essere nel medesimo posto dove si abita o si lavora, si cerca (prova e riprova) il sorriso smagliante. Si mostrano le dita sollevate sentendosi cool.
Cosa provoca tutto questo?
Dai diversi studi dedicati all’utilizzo dei social network emergono problemi che vanno da un’ansia generalizzata alla depressione. Effetti direttamente proporzionale all’utilizzo del mezzo, soprattutto per i più giovani che non hanno ancora le difese mentali per essere critici su ciò che vedono.
Osservare decine se non centinaia di foto di persone felici, entusiaste, impegnate, circondate da altre persone felicissime, sempre alle prese con qualcosa di entusiasmante e divertente è sconfortante! La vita vera è fatta di alti e bassi. Le relazioni sono fatte di alti e bassi. Esistono momenti di noia. Momenti in cui il sorriso smagliante non c’è e non si ha neppure la voglia di tirarlo fuori. Paragonare la propria vita a quella dell’influencer di riferimento che guadagna milioni di Euro non è certo il modo migliore per essere soddisfatti di sé. Passare ore a osservare sorrisi e video felici sui social network rischia di farti affogare in quel mare di istanti che vengono replicati all’infinito.
La felicità è un istante!
La felicità è momentanea, fatta di istanti che si consumano alternati da momenti neutri o di infelicità. Anche una bellissima vacanza è fatta da picchi emozionali e momenti neutri, se non di noia. Quello che i social network mostrano è falso e se lasciamo che il nostro cervello si esponga a questo le conseguenze saranno decisamente pesanti.

Sui social network è più facile
Più semplice relazionarsi attraverso la Rete, postare una foto o un breve video sul social network in cui ridiamo, per poi spegnere il sorriso non appena l’otturatore del cellulare si chiude. La dose di dopamina è garantita, ma finirà in poco tempo e allora… un bel controllo ai “like” ci dirà che siamo nei pensieri di qualcuno (poco importa chi, importa il numero). Anche se l’utente non ha quasi osservato la foto, anche se lo ha fatto semplicemente per ricevere lui stesso un “like” (oppure per distrazione). Non ci importa, perché attraverso il numero di interazioni noi sappiamo di esistere.
Se poi i “like” non ci sono, se le ore passano e nessuno (per pietà, distrazione o interesse) ci considera ecco che sorge l’ansia (se non l’angoscia) fino ad arrivare a una sorta di depressione. Senza interazioni noi non esistiamo. Scorriamo frenetici i nostri profili e… nulla. Il mondo si è dimenticato di noi.
Una questione di approvazione sociale
Spostata sulla Rete, amplificata dai potenti mezzi a disposizione, la questione rientra nella ricerca di approvazione sociale, nella voglia di sentirsi spalleggiati e accettati dagli altri. Quell’istinto che ci vuole parte del gruppo. Quell’istinto che era indispensabile centinaia di migliaia di anni fa perché, essere esclusi dal gruppo significava morire.
Ma come essere all’altezza di un mondo dove la felicità costante è il biglietto di accesso? Ecco il gap che presentano i social network. In una relazione vera ci sono anche momenti di sconforto, magari stimolo ad aiutarsi, confrontarsi, sostenersi. In Rete al massimo c’è l’esclusione per quelli che osano mostrarsi infelici, deboli o pieni di problemi.
Social network dipedenti
Sempre più clienti si rivolgono a me perché hanno problemi e ansie legate alla Rete e all’utilizzo sconsiderato dei social network. Persone che, la prima cosa che fanno la mattina, è controllare il social, le spunte, i messaggi e le interazioni. Individui (anche fior di professionisti) che non riescono a separarsi dal proprio smartphone e DEVONO controllare le notifiche ogni dieci minuti.
Gente imprigionata in un mondo virtuale (e falso).
Uno studio dell’Università della California ha evidenziato che, lo stato d’animo delle persone si modifica ed è condizionato dai post che vedono sui social network. Vedere e percepire felicità negli altri ci spinge a voler ottenere lo stesso risultato per noi (potremmo anche estendere questo alla voglia di vacanze da sogno, di avere quel bellissimo yacht, di abitare nella casa lussuosa dell’influencer…). Potrebbe anche andare bene se ci spingesse a darci da fare per migliorare la nostra vita, invece no, il risultato è l’ennesimo (finto) post di felicità e la spasmodica attesa dei “like” seguita dall’insoddisfazione se non proprio depressione.
Il social network è un mezzo, come lo usi fa la differenza. Un mezzo potente che può cambiare il modo in cui pensi, percepisci il mondo e la realtà. L’utilizzo consapevole è fondamentale per continuare a essere libero e con il timone della tua vita ben saldo nelle tue mani.
Un coach e counselor sistemico ti supporta nella eliminazioni di abitudini poco utili riprendendoti, giorno dopo giorno, la tua libertà e il tuo benessere.
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